I clan di Baselga del Bondone

“(Quella di Baselga NDR) era una società diversa: è che ad essere tutti Failo, Baldessari e Cimadom, e tutti Bepi e Maria, bisognava diversificare in qualche modo. A Sopramonte è ancora abbastanza in voga la cosa: i caneta, el ricio, el cantinela…” (intervista a Luisa Failo)

Se presti ascolto alle ciacere del paese sentirai nominare spesso i boni, i tedi, i cozari, i corvi, i vinandi, gli omalghi, i ciancioni, i bereta, i leveri e altri ancora. Si tratta di veri e propri gruppi famigliari, discendenti degli antichi abitanti di Baselga. I soprannomi erano molto in voga nei tempi passati e tale usanza si è tramandata in linea di sangue fino ai nostri giorni. Con il passare degli anni si sono insediati nuovi ceppi famigliari, altri invece si sono fusi insieme o si sono trasferiti nelle comunità limitrofe. La reputazione di ciascun clan, tuttavia, resta immutata.

Tipologie di abitanti
Cazadori. Mille anni fa il territorio su cui sarebbe sorta Baselga era adibito a riserva di caccia e ancor oggi la pratica venatoria rimane in voga. Fedeli alle tradizioni.
Sportivi. Corridori arzilli, escursionisti, sciatori, ciclisti: gente che stacca dal lavoro per riposarsi in maniera alternativa.
Taialegna. Rientrano nella categoria tutti i paesani abituati a procurarsi il legname secondo la tradizione delle part (o delle sort). Sport estremo. Le scorte per l’inverno vengono ostentate con orgoglio nel cortile di casa.
Afezionadi al bar. Il circolo degli anziani offre un’alternativa alla messa la domenica mattina (e vende pure il gazzettino, che non è cosa da poco).
Siore del paese. Vanno alla piccola cooperativa in piazza a comprare il pane e il latte, scendono in città per gli acquisti più importanti. La mattina e di domenica dritte in chiesa, la sera portano il cane a fare un giro. Quale occasione migliore per spettegolare con le amiche.
E infine vi sono i furesti, ossia i forestieri, pendolari della città che preferiscono stare qui a dormire, ripartire al lavoro con la macchina e ritornare la sera. Non si conosce molto di più sul loro conto. Solo vaghe supposizioni.